Una filiera strettamente controllata.

Gli impianti di troticoltura in Friuli sono costantemente monitorati da personale veterinario, che controlla la salute degli animali in tutte le singole fasi di sviluppo, dalla fecondazione delle uova alla pesca degli individui adulti. Questi controlli sono di basilare importanza per garantire al consumatore un prodotto sano e certificato.

Ma non è solo il lavoro dei veterinari a decretare la salute dell’allevamento. È anche, e soprattutto, l’impegno e l’osservazione quotidiana delle persone che lo gestiscono. Ogni impianto infatti è unico per posizione, esposizione al sole, caratteristiche dell’acqua, e solo l’osservazione quotidiana consente di mettere in opera quelle attenzioni particolari che garantiscono il perfetto sviluppo degli animali.

Far coesistere natura e allevamento: la sfida dei troticoltori friulani

Gli attori che intervengono nel mercato dell’ittico fresco nazionale sono inevitabilmente sottoposti a questa sfida: la convivenza di allevamento e il paesaggio. Innanzitutto perchè è proprio la salubrità dell’ambiente a garantire un prodotto sano e di qualità, e in secondo luogo perchè abbiamo la fortuna di vivere nel paese più bello del mondo, ed è un dovere di tutti impegnarsi al massimo perchè rimanga tale.

Sul sito ufficiale degli allevatori di trota friulana abbiamo trovato le loro regole fondamentali di comportamento, e quindi eccole qui di seguito:

 

  • la collocazione strategica degli impianti in prossimità di sorgenti, torrenti, risorgive, con qualità e proprietà chimico-fisiche delle acque ideali per lo sviluppo della trota;
  • la bassa densità delle trote negli impianti di allevamento;
  • la frequente rotazione e pulizia delle vasche, per ragioni sia igieniche che di gestione e controllo della risorsa idrica;
  • la temperatura costante delle acque di risorgiva, fattore decisivo per una crescita sana e corretta della trota;
  • la continua ossigenazione naturale delle vasche;
  • l’alimentazione della trota con farine di pesce e farine vegetali, prodotti derivati dagli stessi alimenti assunti dal pesce in natura.

Dall’acqua di risorgiva… al piatto!

La trota è un pesce che da sempre fa parte delle tradizioni culinarie friulane, in conseguenza della sua grande diffusione nei fiumi della regione.

Le modalità di preparazione sono molto semplici, e si rifanno alle cotture più elementari.

Comunemente viene preparata alla griglia senza troppi condimenti, oppure al forno con gli odori più classici, o anche in padella, con un soffritto di burro e cipolla e sfumata con vino bianco o rosso a seconda dei gusti.

In alcune aree, specialmente in zona montana e pedemontana, si è sviluppata l’arte della  conservazione dei filetti grazie all’affumicatura. Su tutti citiamo la prelibata trota affumicata di San Daniele, una specialità che non ha nulla da invidiare al salmone affumicato che si trova spesso sulle nostre tavole. Anzi, la qualità degli allevamenti, unitamente al gusto delicato e ricco di sfumature, la rendono un prodotto eccellente che di sicuro meriterebbe un’attenzione maggiore da parte del mercato.

Che ne direste, per queste festività, di sostituire il salmone sui vostri crostini con un’eccellenza tutta italiana? Ad esempio potreste provare La Regina di San Daniele, trota salmonata di San Daniele affumicata a freddo, prodotta dai nostri amici di friultrota.

Vi abbiamo fatto venire l’acquolina in bocca vero?

Continuate a leggere i nostri articoli per scoprire anche le altre meraviglie dell’ittico nazionale!